L’emozione di un germoglio

Tutti quelli che mi conoscono lo sanno: non ho il pollice verde!

Adoro il verde come colore. Sono cresciuta in periferia nella penultima casa prima della campagna e nei miei occhi e nel mio cuore ci sono il verde dei campi coltivati a grano che in estate si colorano di giallo e l’azzurro del cielo interrotto dal profilo delle montagne.
I miei nonni in Puglia erano agricoltori e avevano campi coltivati a grano, verdure e tabacco e altri campi con uliveti. Da piccola quando andavo da loro in estate mi portavano un paio di mattine a vedere il sole sorgere e a raccogliere il tabacco e quando si tornava a casa tutti in garage seduti per terra a infilarlo con le dita che diventavano nere ma era divertente perché si faceva tutti insieme e si era tutti parte di una catena.
Mia mamma adora le piante e i fiori. Ricorderò sempre tutto l’impegno che mette nel piantare i bulbi nei vasi, sostituire quelli improduttivi e mettere i vasi al riparo nella serra nei mesi più freddi. Metà del loro balcone è occupato da piante e fiori e ha sempre avuto almeno tre o quattro piante in sala. I suoi balconi sono sempre belli fioriti in qualsiasi stagione e ogni volta che li vedo penso a quanto mi piacerebbe fossero i balconi di casa mia!

Negli ultimi anni ho provato più volte a comprare delle piante ma nessuna superava i due mesi di vita. Alcune le innaffiavo troppo, altre troppo poco, altre non erano nella posizione giusta o non andavano bene a casa nostra con il riscaldamento a pavimento. Ogni volta che ne acquistavo una mio marito diceva: “cosa ti ha fatto di male questa poverina?”.
L’ultimo tentativo l’ho fatto a settembre scorso quando i miei suoceri sono venuti a trovarci per il compleanno di Samuele. Ho comprato bulbi di tulipani di colori diversi, vasi di forme e misure diverse, terriccio e argilla. Ho arruolato nonno Pasquale e Alice e insieme abbiamo posto a dimora i bulbi nei vasi, innaffiato e sistemato i vasi in cortile in modo che fossero comunque raggiunti dall’acqua piovana e dal sistema di irrigazione della siepe. Nei mesi seguenti ho controllato ogni tanto che il terriccio fosse umido e quando non lo era li ho innaffiati anche se spesso mi ricordavo di controllare nelle ore più fredde della giornata e rimandavo ai giorni seguenti. Dentro di me speravo uscissero e fossero belli come nelle foto anche se ero molto sfiduciata dalla mia mancanza di pollice verde. In questo periodo alcune ragazze che seguo sui blog e sui profili Instagram stanno già pubblicando foto con i loro bellissimi tulipani fioriti e appena recisi disposti in splendidi vasi o brocche delicatamente dipinte a mano davanti a finestre illuminate dal sole del Nord Europa.

Oggi pomeriggio sono uscita per controllarli e alla luce di un cielo grigio ho scovato i primi germogli!! Sono in numero decisamente inferiore rispetto ai bulbi piantati ma l’emozione di vedere che alcuni ce l’hanno fatta e che se va tutto bene fra qualche settimana anch’io avrò i miei tulipani è indescrivibile!! Non voglio sembrare esagerata ma è un po’ come vedere un cucciolo crescere…
Fino a ora non capivo tutto l’impegno che alcuni mettevano nel curare il proprio giardino… spesso mi capitava di pensare che fosse un modo come un altro per impegnarsi in qualcosa e scacciare cattivi pensieri… ora conosco la gioia che si prova nel veder ripagati i propri sforzi e mi fa venir voglia di comprare una delle brocche più belle e scegliere già cosa piantare per questa stagione!

 



  

Un abbraccio,

Francesca ❤️

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Sono ormai passati mesi dall’ultimo post e tantissime cose sono accadute (nascite, nuovi inizi, nuove esperienze e nuovi amici…) e la nostra vita è in continua evoluzione. Tanto che cercare di stabilire una routine ad oggi sembra ancora un miraggio.

Tanti piccoli amici sono venuti al mondo ma di loro vi parlerò nei prossimi post.

Alice ha iniziato la scuola dell’infanzia e per lei è stato il primo vero cambiamento: un nuovo edificio (con le scale!), nuove tate che alla materna si chiamano maestre, tanti nuovi amici (tutti tranne uno con cui era insieme già  all’asilo) e soprattutto è passata da essere fra i grandi dell’asilo a essere fra i più piccoli della scuola materna.

Samuele ha iniziato l’asilo con una esperienza di inserimento completamente diversa da quella di Alice. Quattro giorni full time con la mamma all’asilo in cui mi sono assentata solo per alcuni momenti… poi dal quinto giorno direttamente da solo.
È stato molto bello poter stare all’asilo con lui… iniziare le giornate in cerchio a cantare le canzoncine, vederlo esplorare la sezione, dargli da mangiare e farlo addormentare nel suo lettino dell’asilo… conoscere le altre mamme e scambiarci emozioni e impressioni e dubbi durante i momenti fuori dalla sezione… con il cuore in subbuglio, un orecchio attaccato alla porta per sentire se è il tuo bimbo che piange e mille domande in testa.

Da quando è iniziata la scuola sento di esser stata poco con i miei bimbi. Spesso riesco a portarli io e a prenderli di pomeriggio ma almeno 3 pomeriggi a settimana dopo averli presi devo lasciarli ai nonni finché non arriva il papà. All’inizio Alice si attaccava alla gamba e diceva “mamma non andare al lavoro”… poi dopo un mesetto si è abituata e ha capito che anche se vado al lavoro poi torno quindi mi salutava dicendo “mamma ti chiudo io la porta”. Samuele invece vuole assolutamente essere allattato prima che vada via poi mi guarda sospettoso quando esco.
Così domenica scorsa ho deciso di ritagliarmi il pomeriggio per stare con Alice (dopo aver lavorato di mattina) e insieme abbiamo fatto i biscotti.
Ho scelto i biscotti perché li fanno spesso anche a scuola e a lei piace tantissimo aiutare in cucina.

Ecco alcune immagini dei nostri biscotti e se vi piacciono ho trascritto la ricetta (presa da Csaba della Zorza durante le puntate di Merry Christmas con Csaba su Real Time di qualche anno fa – qui il video originale).

  
   

Buon fine settimana,

Francesca ❤️